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ZONA 30 e lode – I vantaggi della Zona 30

Una ZONA 30 è un’area della rete stradale urbana dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari invece dei consueti 50 previsti dal codice stradale in ambito urbano.
La minore velocità consentita permette una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni.
Le Zone 30 si possono realizzare in qualsiasi città, purché nelle strade adiacenti il limite di velocità sia di 50 chilometri orari.
Nelle Zone 30 il progetto deve prevedere interventi che favoriscono pedoni e ciclisti come la riduzione dello spazio per la circolazione delle auto a favore di quello riservato alle piste ciclabili e ai percorsi pedonali, e la creazione di aree adibite a scopi sociali.
Per ridurre la velocità dei veicoli si possono usare rallentatori ottici e/o acustici, dossi, rialzi agli incroci, cuscini berlinesi, rotatorie e isole spartitraffico, senza creare ostacoli ai mezzi di soccorso.

VANTAGGI DELLE “ZONE 30”
Riduzione della velocità dei veicoli (30 km/h)

Maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti
Riduzione degli incidenti e della loro pericolosità
Minore transito di veicoli
Conseguente riduzione dell’inquinamente da gas di scarico

Un valido esempio di Zona 30 lo troviamo a Mirafiori – Torino.

Una sfida all’auto nel quartier generale della FIAT che due anni fa ha ricevuto anche il premio speciale Ecosistema urbano da Legambiente e dall’Istituto Ambiente Italia. I numeri parlano chiaro: Riduzione del 15% del traffico nelle ore di punta (50% veicoli commerciali, 80% veicoli pesanti), riduzione di 2 decibel del rumore nelle strade interne, diminuzione degli incidenti con riduzione del 74% dei giorni di prognosi fra il 2009 e 2010 rispetto ai tre bienni precedenti, con un risparmio di circa 500 mila euro di costi sanitari ed un milione di costi sui danni materiali. Se non bastasse, anche una ricerca del Politecnico di Torino ha rilevato che è nettamente migliorato il senso di sicurezza stradale. (vedi sito Comune di Torino)

In un esperimento condotto a Madrid condotto all’interno di una Zona 30 si è misurata una diminuzione del consumo di benzina (-15%) e delle emissioni inquinanti (-27% ossidi di azoto, -20% monossido di carbonio, -22% polveri sottili). Anche la rumorosità del traffico si riduce. A Graz è stata registrata una diminuzione compresa tra 2 e 2,5 dB. In presenza di siepi e di alberi la rumorosità diminuisce ulteriormente.

Il luogo comune portata comunemente a pensare che una diminuzione a 30 km/h del limite di velocità corrisponda ad un aumento consistente dei tempi di viaggio. In realtà, a causa di fattori come il traffico cittadino, i semafori, gli attraversamenti pedonali, la presenza di pedoni e ciclisti, i passaggi a livello e la ricerca di parcheggio, i tempi di percorrenza aumentano solo di poco. Nello studio, infatti, si è misurata una velocità media di 16,1 km/h nelle zone 30 e di 16,2 km/h nelle zone 50.

Per gli spostamenti brevi i cittadini sono psicologicamente stimolati a percorrere a piedi o in bicicletta l’area e non utilizzare l’auto.

Anche la sfera sanitaria, viene ad essere interessata dalla ZONA 30, perché “rallentare conviene anche e soprattutto al nostro fisico”; queste le parole di Marco Bordonali, direttore del Pronto Soccorso e medico d’urgenza all’Ospedale San Giuseppe di Milano, avvalorate anzitutto dall’evidenza messa in luce da FIAB: l’urto con un auto che viaggia sotto ai 30 Km/h equivale a cadere dal primo piano, nel 90% dei casi ci si salva la pelle; l’urto a 50 all’ora equivale ad una caduta dal terzo piano, con esito di regola fatale.

La battaglia per le ZONA 30, con tanto di petizione internazionale, ha il merito di smuovere la coscienza dei ciclisti urbani ed invitarli a non accontentarsi. “Nessuno dice che piste ciclabili non siano opportune – spiega Valerio Montieri architetto ed esperto FIAB sulla pianificazione urbana – Saremmo dei pazzi a rimangiarci ciò per cui abbiamo sempre lottato. Il problema è che una pista ciclabile, così come tutte le opere infrastrutturali, ha bisogno di una progettualità. Se l’amministratore di turno ritiene di poter gettare a terra una colata di vernice e pensare così di aver agevolato la mobilità sostenibile, non andiamo molto lontani”. Anche per le ZONA 30. “Non basta un cartello con il limite se non si realizzano interventi che favoriscono ciclisti e pedoni e delegittimino l’uso dell’auto come chicane, serpentine, sensi unici eccetto bici”.Disassamento viario (chicane) di solito in zone 30 e strade a senso unico

Oltre all’ambiente ed alla salute, a guadagnarci è anche il mercato immobiliare. Meno traffico e rumore vuol dire anche abitazioni più richieste. Lo sa bene Roberto di Bussolo, ingegnere del comune di Venezia che, a Mestre, ha curato la riqualificazione del quartiere Piraghetto, guardando ai migliori esempi stranieri, “Abbiamo notato che gli interventi di moderazione del traffico, se, contemporaneamente, diventano anche elementi di arredo urbano influiscono in modo significativo sul livello di interesse della domanda mmobiliare. Chi, quando cerca casa, non guarda anche al contesto in cui è inserita? Le persone percepiscono la qualità urbana molto meglio di quanto riesca a fare il nostro legislatore”

 

Potresti essere interessato a firmare per la campagna europea a favore della zona 30 nei centri urbani.

SE TI E’ VENUTA VOGLIA DI ZONA 30 A VIAREGGIO PROVA A FARE UNA PROPOSTA: A Ruota Libera: questionario per proporre una migliore mobilità ciclistica a Viareggio

Per approfondire: