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Come riciclare un divieto di sosta

Oggi (25/7/2014) abbiamo incontrato l’Assessore Andrea Strambi del Comune di Viareggio al quale abbiamo presentato la nostra ricetta per contrastare il fenomeno dei furti di biciclette. L’Assessore ci è sembrato sensibile all’argomento e ci ha chiesto una settimana per verificare la fattibilità di alcune proposte per poterle attuare quanto prima.

Durante l’incontro abbiamo presentato anche l’iniziativa pensata da FIAB Rimini: recuperare i vecchi pali della segnaletica stradale e riciclarli in stalli ad arco per biciclette.

Vediamo come:

Nel Comune di Rimini ci sono circa 60 mila cartelli di segnaletica stradale. Ogni anno molti pali di supporto vengono rimossi per sostituzione programmata (ogni 10 anni) o per riorganizzazione della circolazione. Alcuni di questi pali sono riutilizzati per segnali particolari, ma la gran parte, tagliati a filo strada, restano troppo corti per garantire l’altezza minima prescritta (2,20m fra la base del segnale ed il piano calpestabile) perciò vengono svenduti come ferro vecchio.

Perché non recuperarli per migliorare la sicurezza delle bici ed il decoro della città senza oneri aggiuntivi?

Sono scaduti ma sono pali di mm.60 di sezione, zincati e di una lunghezza pari a 2,50/2,60 m.

Questi pali curvati in 2 punti diventano una robusta rastrelliera ad U per biciclette:

  • Rastrelliera alta 70 cm e lunga 90: è sufficiente curvare il palo e fissarlo a terra (murandolo) o saldare alle due estremità una piastra di cm 10 x 10 per il fissaggio a terra.
  • Rastrelliere alte 70 cm e lunga 40/50 che saldate in numero di 4 o 5 a due pali lunghi orizzontali che fanno da base possono ospitare 8/10 bici. Non necessitano di ancoraggio a terra e quindi possono essere utilizzate su pavimentazioni di pregio, o in luoghi dove è necessario il loro spostamento per consentire un uso dello spazio diversificato nel tempo (esempio mercato settimanale o fiere).

tubi piegati e saldati con pubblicità 

tubi piegati e murati come elemento di protezione della ciclabile tubi piegati con placca fissaggio a terra 

tubi piegati con 4 piegature e murati tubi piegati e saldati su supporto 

Oltre a funzionare da rastrelliera i pali così piegati diventano un elemeno di protezione delle ciclabili o del marciapiede spesso invasi da auto e moto

Valore dell’operazione:

Consideriamo la sostituzione di 1500 pali all’anno: questi costituiscono una risorsa pari a 50€ x 1500 =  75.000€. Se venduto come ferro vecchio ogni palo avrebbe un valore pari a 70/80 centesimi. Oltre a restituire funzionalità ad un manufatto destinato alla fonderia si attiva un recupero netto di almeno 73.800€.

Con 1500 pali si realizzano 1500 rastrelliere per biciclette che consentono di sostenere in modo sicuro 3000 bici (2700 se un 30% delle rastrelliere saranno del tipo non fissato a terra). Rastrelliere di tipo analogo hanno un costo sul mercato di circa 120€ ognuna. Quindi per acquistare lo stesso numero di rastrelliere si genera una spesa di 180.000€.  Stimando in 10€ al pezzo il costo della piegatura, delle eventuali saldature e delle piastre di ancoraggio, recuperando i vecchi pali si spendono soli 15.000€.

Il risparmio ottenuto è  165.000€

Teniamo presente che altre soluzioni a spirale sono comunque più costose e non proteggono dai furti sufficientemente perché non consentono la legatura di telaio e ruota. Inoltre le spirali, a parità di suolo occupato, contengono un numero minore di bici perché la larghezza dei manubri impone una distanza fra due bici di 50/60 cm e molte molle restano infatti inutilizzate.

Le rastrelliere a spirale o di altro tipo già esistenti sul territorio potranno essere ricollocate nelle scuole che tengono i cancelli chiusi durante lo svolgimento delle elezioni ed hanno quindi minor esigenza di proteggersi dai furti. In ogni caso saranno utili ad organizzare il parcheggio bici nei cortili ed eviteranno l’abbandono di bici lungo le pareti della scuola o in altri luoghi pubblici.

Questa operazione, infine, non necessita di un progetto finanziato appositamente. Quindi non è un intervento una tantum ma una buona pratica che potrà avere continuità nel tempo e potrà rispondere alle esigenze della città ogni volta che se ne presenterà l’opportunità senza attivare procedure di spesa e di acquisto.

La proposta di FIAB Rimini sembra proprio un modo intelligente per fare le cose fatte bene spendendo poco. Ci piace poi l’idea che il tanto odiato divieto possa diventare un simpatico e sicuro parcheggio per bici.